Il Museo di Artigianato Locale, noto anche come Museo di Artigianato Rurale, ospita una collezione di oltre 2000 manufatti lignei, realizzati da Giuseppe Di Trani e suo figlio Giovanni tra il 1967 e il 1984. Donata nel 1991 all’Arcivescovado di Acerenza, la raccolta è esposta negli spazi del Convento di Sant’Antonio, un edificio del XVI secolo. Questa esposizione etnologica documenta la vita rurale e la tradizione contadina della Basilicata attraverso un ricco repertorio di oggetti in legno intagliato.
La collezione comprende strumenti agricolo-pastorali, come collari per animali da lavoro, manici di bastoni e oggetti domestici come marchi da pane, cucchiai, rocche e spolette per telaio. Ogni pezzo racconta una storia, riflettendo l’ingegno e la creatività degli artigiani locali. I soprammobili decorativi presentano motivi fitomorfi, zoomorfi, ittiomorfi e rettiliformi, dimostrando come l’arte e la natura si intrecciano in modo significativo.
I motivi fitomorfi rappresentano forme vegetali, come foglie, fiori e rami. Questi non solo decorano gli oggetti, ma simboleggiano anche la fertilità e la crescita, esprimendo il legame tra uomo e natura. I motivi zoomorfi, ispirati a forme di animali come uccelli e mammiferi, riflettono le credenze culturali e la fauna locale, contribuendo a creare un senso di appartenenza nella comunità. I motivi ittiomorfi si concentrano su pesci e organismi acquatici. Questi elementi possono avere varie connotazioni, dalle tradizioni di pesca alle credenze religiose, simboleggiando spesso abbondanza. I motivi rettiliformi traggono ispirazione da serpenti e lucertole. Questi animali, con la loro capacità di mutare pelle, portano significati di rinascita e trasformazione, suggerendo che anche nelle decorazioni si possa trovare un messaggio di rinnovamento.
Le raffigurazioni di personaggi della comunità di Montescaglioso, paese natale di Giuseppe Di Trani, arricchiscono ulteriormente i soprammobili, celebrando l’identità locale. Questi elementi riflettono la cultura del luogo e aiutano a preservare storie e tradizioni nel tempo, poiché ogni pezzo esposto è un tassello di una storia più grande che vive attraverso le generazioni, rendendo il museo un custode del patrimonio culturale collettivo.