La Fontana di San Marco si trova nelle immediate vicinanze del centro abitato di Acerenza, in un’area caratterizzata da case sparse e campi coltivati, che testimoniano la vocazione rurale del territorio. La struttura è lambita dalla Strada Provinciale SP 6, una via storica che un tempo collegava il borgo al capoluogo di regione. Il complesso architettonico è costituito da due grandi vasche in pietra, usate in passato come lavatoio pubblico e abbeveratoio per animali, che rappresentavano anche un punto di ritrovo, oltre che un servizio essenziale per la comunità. Al centro si erge la fontana vera e propria, di forma circolare, con un’estetica ispirata al gusto neoclassico, tipico delle opere pubbliche di fine Ottocento. Lungo il bordo della fontana, scolpiti in pietra, si trovano volti da cui sgorga l’acqua sorgiva, un elemento che aggiunge eleganza e dinamismo alla struttura.
La fontana fu progettata dall’ingegnere Scodes e l’appalto per la sua costruzione fu aggiudicato nel mese di maggio del 1831, dopo un iter iniziato nel 1829 grazie all’impegno dell’amministrazione comunale. Decisivo fu il ruolo del Consigliere d’Intendenza Antonio Maria Gala, che sostenne con determinazione il progetto, mostrando attenzione alle esigenze della popolazione. I lavori iniziarono nell’ottobre del 1831, con le operazioni preliminari di sterramento, e si conclusero nel maggio del 1834. La nuova fontana fu edificata accanto a una fonte sorgiva preesistente, la Fonte di San Marco, citata già nel 1543 durante una visita pastorale e in uno schizzo del Vicario Sangermano della Diocesi di Acerenza, risalente al 1679. Questa antica fonte, di proprietà comunale, fu integrata nel nuovo progetto, deviandone la portata per rispondere meglio alla crescente domanda d’acqua della popolazione, che all’epoca raggiungeva circa 4.000 abitanti.
La Fontana di San Marco, oltre a soddisfare le necessità pratiche della popolazione, rappresenta un significativo esempio dell’ingegno e dell’abilità organizzativa della comunità locale. La cura per i dettagli estetici e decorativi, unita alla funzionalità, integra armoniosamente il monumento nel paesaggio urbano e rurale, rendendolo un simbolo distintivo del patrimonio storico e urbanistico della cittadina di Acerenza.